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COSA DICE LA MADONNA A MEDJUGORJIE A PROPOSITO DEL DIGIUNO

COSA DICE LA MADONNA A MEDJUGORJE A PROPOSITO DEL DIGIUNO


"Cari figli! Vi invito a pregare e a digiunare per la pace nel mondo. Voi avete dimenticato che con la preghiera e il digiuno si possono allontanare anche le guerre e persino sospendere le leggi naturali. Il digiuno migliore è quello a pane e acqua. Tutti, eccetto gli ammalati, devono digiunare. L’elemosina e le opere di carità non possono sostituire il digiuno".

Messaggio di Medjugorje del 20 settembre 1982
"Per ottenere le grazie, la cosa più importante è di credere fermamente, pregare ogni giorno con la stessa intenzione e digiunare il venerdì a pane e acqua. Per la guarigione di ammalati gravi, pregate di più e digiunate di più".
 
Messaggio di Medjugorje del 30 novembre 1983
"Ho già detto più volte che la pace del mondo è in pericolo. Diventate fratelli tra di voi! Aumentate le vostre preghiere e i digiuni perché il mondo sia salvato!".

Messaggio di Medjugorje del 10 febbraio 1984
"Pregate e digiunate! Desidero che siate umili, ma non potrete diventarlo se non con la preghiera e il digiuno".

Messaggio di Medjugorje del 4 settembre 1986

"Cari figli, vi invito oggi alla preghiera e al digiuno. Sapete, cari figli, che col vostro aiuto io posso fare tutto e costringere satana a non indurvi al male e ad allontanarsi da questo luogo. Satana, cari figli, sta in agguato contro ognuno di voi, soprattutto desidera disturbare tutti nelle cose quotidiane. Perciò vi invito, cari figli, a far sì che la vostra giornata sia solo preghiera e abbandono totale a Dio. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Messaggio di Medjugorje del 28 gennaio 1987

" Quando avete rinunciato, l'ultima volta, a qualche cosa per il Signore? Non voglio rimproverarvi ulteriormente; voglio invece invitarvi ancora una volta alla preghiera, al digiuno, alla penitenza. Se col digiuno desiderate ottenere grazia presso Dio, che nessuno sappia che digiunate. Se, con un dono ad un povero, desiderate ottenere grazia presso Dio, che nessuno lo sappia all'infuori di voi e del Signore. Ascoltatemi, figli miei... riflettete in preghiera su questi miei messaggi!". (Messaggio della Madonna alla veggente Mirjana Dragjcevjc, nell'apparizione straordinaria) 

Messaggio di Medjugorje del 25 aprile 1999
"Cari figli, anche oggi vi invito alla preghiera. Figlioli, siate portatori gioiosi della pace e dell'amore in questo mondo senza pace. Testimoniate con il digiuno e la preghiera che siete miei e che vivete i miei messaggi. Pregate e cercate! Io prego e intercedo per voi presso Dio affinché vi convertiate e perché la vostra vita e il vostro comportamento siano sempre cristiani. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

Messaggio di Medjugorje del 25 gennaio 2001

"Cari figli, oggi vi invito a rinnovare la preghiera e il digiuno con ancora più entusiasmo, affinché la preghiera diventi gioia per voi. Figlioli, chi prega non ha paura del futuro, chi digiuna non ha paura del male. Vi ripeto ancora una volta: solo con la preghiera e il digiuno anche le guerre si possono fermare, le guerre della vostra incredulità e della paura per il futuro. Sono con voi e vi insegno, figlioli: in Dio è la vostra pace e la vostra speranza. Per questo avvicinatevi a Dio e mettetelo al primo posto nella vostra vita. Grazie per aver risposto alla mia chiamata".

La veggente Marija Pavlovic in un’intervista a Radio Maria del 27 febbraio 1998


"Possiamo dire che, per quanto riguarda il settimo segreto, la Madonna ha chiesto attraverso Mirijana preghiere e digiuno ed è stato attenuato".

La veggente Vicka Ivankovic in un’intervista a Radio Maria del 3 agosto 1998

"La Madonna ci invita, poi, al digiuno due volte alla settimana. Però, se una persona è malata, non è necessario che faccia il digiuno a pane e acqua, ma basta che offra un piccolo sacrificio, rinunciando a qualcosa che le piace di più. Se, invece, una persona sta bene, ma ha paura a digiunare perché sente qualche piccolo disagio fisico, allora la Madonna dice che, se il digiuno viene fatto con grande amore verso Dio e verso di Lei, le difficoltà vengono facilmente superate. Ciò che manca è la nostra forte volontà". (dal libro di Padre Livio Fanzaga "Vicka parla ai giovani e alle famiglie")

COL DIGIUNO SI POSSONO FRMARE LE GUERRE

La richiesta del digiuno a pane e acqua due volte alla settimana, il mercoledì e il venerdì, è forse il messaggio che nella sua concretezza colpisce di più i seguaci della Gospa ["Madonna" in croato;]. Ho conosciuto numerose persone iniziare questo tipo di digiuno molto esigente, anche se solo una parte ha poi perseverato. Le tre corone quotidiane del Rosario e il digiuno bisettimanale appartengono ai buoni propositi di molti pellegrini al ritorno da Medjugorje.
La "Regina della pace" attribuisce un grandissimo valore a questa forma penitenziale, purché venga fatta non per abitudine, ma per amore verso di Lei e verso Gesù. Ha impressionato molto quel messaggio dove si afferma che col digiuno è possibile fermare persino le guerre, per quanto violente esse siano. Non vi è dubbio che l’adesione di molte anime generose a questo invito abbia dato un contributo essenziale per porre fine alla tremenda carneficina causata dalla guerra nella ex-Jugoslavia.
Molti si chiederanno la ragione per cui il digiuno è così importante. Innanzitutto va detto che la Madonna non propone qualcosa di assolutamente nuovo. Il digiuno a pane e acqua tutti i Mercoledì e i Venerdì di Avvento e di Quaresima appartiene alla tradizione monastica. La Madonna l’ha ripresa, proponendola a tutti e nell’arco dell’intero anno. E’ tipico della Madonna rinverdire tradizioni spirituali cadute in disuso presso il popolo di Dio.
Quanto la Regina della pace tenga al digiuno lo dimostra anche quel messaggio dove precisa che non bisogna scoraggiarsi se qualche volta, specie all’inizio, si prova qualche disagio fisico. Le persone sane devono perseverare con una volontà forte e determinata. D’altra parte, non dobbiamo dimenticare che il pane e l’acqua sono un alimento che nutre e fortifica. Le persone malate sono anch’esse invitate alla penitenza, rinunciando a qualche cosa che a loro piace di più.
Mi pare chiaro che, invitando a questa forma di digiuno, la Madonna voglia innanzitutto sottolineare il valore della penitenza nella vita cristiana. Il combattimento spirituale ci vede fatalmente soccombenti se la nostra volontà non si è allenata con le mortificazioni e le rinunce quotidiane. Nella società dei consumi il digiuno proposto dalla Gospa prepara il cuore a staccarsi dal mondo, in tutto ciò che esso ha di seducente e di peccaminoso. Va anche sottolineato che il pane e l’acqua sono un richiamo a nutrirci di quegli alimenti spirituali così necessari che sono l’Eucaristia e la Grazia dello Spirito Santo.
Tuttavia il digiuno proposto a Medjugorje, per essere compreso, va collocato in un contesto più vasto. Infatti, la Madonna non chiede soltanto il digiuno della gola, ma anche quello degli occhi ("Spegnete il televisore!"), quello della lingua e delle orecchie ("Smettete con i pettego1ezzi!"), quello della gola spirituale (la ricerca di segni e di messaggi). Chiede piccoli sacrifici, fioretti, mortificazioni. Tutto questo è orientato verso la rinuncia che lei desidera da tutti noi, che è la rinuncia al peccato.
In questa luce il digiuno a pane e acqua ha indubbiamente un valore di espiazione per i peccati del mondo e di intercessione per ottenere grazie straordinarie, in modo particolare la conversione dei peccatori. Ma ha anche un grande valore sul piano personale, perché aiuta a sradicare i vizi capitali della gola e della lussuria e fortifica la volontà nella lotta al peccato, preparando le vittorie nel combattimento spirituale.


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MESSAGGIO DEL 25 AGOSTO 2011 MEDJUGORJIE

MESSAGGIO DEL 25 AGOSTO 2011
Cari figli, oggi vi invito a pregare e a digiunare per le mie intenzioni, perché satana vuole distruggere il mio piano. Ho iniziato qui con questa parrocchia e ho invitato il mondo intero. Molti hanno risposto ma è enorme il numero di coloro che non vogliono sentire ne accettare il mio invito. Perciò voi che avete pronunciato il SI, siate forti e decisi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata

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Voi che amate il Signore, Odiate il Male

Odiare il male

di Marco deFelice, tratto dal sito Aiutobiblico

Quanti tossicodipendenti conoscete che hanno più di 50 anni? Ce ne sono pochi, perché la maggior parte di loro non vivono così a lungo. L'eroina uccide. Ma prima di uccidere una persona, la rende schiava di una vita terribile. È molto raro che un tossicodipendente venga veramente liberato da questo terribile male.
Ho conosciuto personalmente vari tossicodipendenti. Diversi di loro sono stati in casa nostra, e ho parlato con altri per strada. Tutti odiavano la droga, per il male che faceva loro.
Allora, considerando gli effetti dell'eroina sulla vita delle persone, immaginiamo un tossicodipendente che viene completamente liberato dalla droga, ma che ha ancora due fratelli che sono schiavi di questo terribile padrone. Entrambi stanno morendo, pian piano, per gli effetti di questa crudele droga.
Che posizione avrà questo ex-tossicodipendente nei confronti dell'eroina? Se la sentirebbe di dire che la droga non è poi così male, e che ognuno dovrebbe essere libero di provarla qualche volta? Avrebbe piacere di stare in compagnia di persone che fanno ancora uso di droghe? Potrebbe esservi indifferente?
Chiaramente, un uomo che prima era prigioniero dell'eroina non potrebbe mai vederla come una cosa neutrale, ma anzi, la odierà profondamente. Egli conosce personalmente il male che fa, e vuole evitare ogni contatto con essa.

Questo è un paragone per noi, su come dovremmo considerare il nostro vecchio padrone: il male, cioè, il peccato. Infatti, una verità molto importante nella Bibbia è che dobbiamo odiare il male, ovvero, odiare il peccato:
Voi che amate il SIGNORE, odiate il male! Egli custodisce le anime dei suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi. (Salmi 97:10)
Vogliamo considerare il comandamento di odiare il male.

Che cos'è il Male?

Prima di considerare come dovremmo odiare il male, dobbiamo capire cosa Dio intende con la parola male. Il male è qualsiasi cosa che non è conforme alla legge di Dio. Quindi, il male è qualsiasi peccato. Perciò, in questo contesto, dire male o dire peccato è la stessa cosa.
Il peccato ci allontana da ciò che è santo, quindi, ci allontana da Dio, e ci fa perdere le Sue benedizioni.

Quando pensiamo al male, solitamente pensiamo ai "grandi" peccati, alle cose più terribili che esistono nella società intorno a noi. In realtà, però, qualsiasi peccato è un male.
Ogni peccato ci allontana da Dio, ogni peccato ci danneggia. Qualsiasi peccato, di qualsiasi tipo, fa parte del Male. Ogni tipo di peccato: dall'omicidio alla menzogna, dall'adulterio alla fornicazione, dalla pigrizia all'egoismo, dalla mancanza di autocontrollo al rancore.

Per capire perché dobbiamo odiare il peccato, consideriamo gli effetti del peccato nelle vite delle persone.
1) Separa da Dio
La cosa peggiore che fa il peccato è separare la persona da Dio. Impedisce alla persona di venire a Dio per ricevere la salvezza. Ascoltiamo Giovanni 3, ricordando che Gesù è la luce.
19 Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20 Perché chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano scoperte; 21 ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio". (Giovanni 3:19-20 NRV)
Chiunque fa cose malvagie odia la luce, ovvero, odia Cristo. Spesso, non sembra così, perché è possibile essere molto religiosi, e nominare spesso il nome di Cristo. Però, finché una persona rimane attaccata al peccato, esso gli fa odiare Cristo, e perciò, gli fa evitare Cristo. Non è possibile avvicinarsi a Cristo e allo stesso tempo restare nel peccato.
2) Rende ciechi
Non solo il peccato porta una persona lontana da Dio, ma la rende cieca, impedendole di vedere la gloria di Dio, e impedendole di vedere il male che il peccato fa. Leggiamo 2 Corinzi 3,4:
3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio.
Satana usa il peccato per accecare le persone affinché non riconoscano la bellezza e la gloria di Cristo. Perciò, gli uomini non vanno in cerca della luce. Restano nelle tenebre. NOI eravamo in questa condizione!
In più, il peccato ci ha accecati dal poter vedere quanto il peccato ci danneggia, e come ci fa mancare le benedizioni di Dio.

Il peccato fa sì che il nostro cuore ci inganni. Ascoltiamo Geremia 17:9: Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?
In altre parole, l'uomo è ingannato dal proprio cuore a causa del peccato. Per natura, il nostro cuore ci inganna. Ci dice che tutto va bene, quando in realtà non va bene. Ci dichiara che il peccato non ci farà del male, quando in realtà ci porta lontano dal Signore e ci fa molto male.
Se ricordate il re Davide, nell'Antico Testamento, egli vide una bella donna farsi il bagno nella terrazza vicino al palazzo. Il suo cuore gli disse che poteva commettere adulterio con lei senza subire delle conseguenze. Invece, così facendo Davide si rese colpevole davanti a Dio, e quella donna rimase incinta. Poi, per nascondere il fatto, Davide fece morire il marito di lei. Dopo, come risultato di questi peccati, uno dei figli di Davide violentò la sorellastra. Poi, un altro figlio uccise quel fratello. Più tardi, questo secondo figlio si ribellò contro Davide, ed ebbe rapporti con le concubine di Davide, per mostrare disprezzo verso suo padre. Alla fine, questo figlio fu ucciso. Quando Davide fu tentato, il suo cuore, guidato dal peccato, gli disse che non ci sarebbero state conseguenze. Quanto ci inganna il cuore!
Quante volte anche i nostri cuori ci hanno ingannato, in modo che abbiamo fatto ciò che ci fa del male, e abbiamo perso tante benedizioni. Se non ci fosse stata l'opera di Dio per aprirci gli orecchi, se fossimo rimasti sotto l'influenza del male, non avremmo mai sentito la chiamata di Dio, e allora, non saremmo mai stati salvati!

3) Il peccato ci ha destinati alla morte eterna
Il peccato in noi ci rendeva ciechi, ci teneva schiavi, ci faceva perdere tutte le benedizioni più meravigliose di Dio. Però, ciò che è peggio in tutto questo, è che il peccato in noi ci ha fatti essere sotto la condanna di Dio, destinati all'ira di Dio per l'eternità.
Efesini 2 parla a persone che avevano già ricevuto il perdono e la nuova vita in Cristo Gesù. Leggiamo alcuni versetti, notando specificamente quale era la condizione di quelle persone prima della salvezza, e perciò, qual è lo stato attuale di tutti coloro che non hanno ricevuto il perdono per mezzo della fede in Cristo Gesù.
Efesini 2:1-3, 11,121 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. 3 Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira, come gli altri.
11 Perciò, ricordatevi che un tempo voi, stranieri di nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono circoncisi, perché tali sono nella carne per mano d'uomo, voi, dico, 12 ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d'Israele ed estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo
.
Notiamo bene questa verità. Per quanto il peccato può farci del male durante questa vita, infinitamente peggio è il fatto che il peccato ci porta alla separazione eterna da Dio. Ci mette sotto l'ira di Dio, ci deruba di ogni vera speranza.
Quindi, tutto il male che c'era nella nostra vita, e tutta la sofferenza eterna a cui eravamo destinati, erano il risultato del peccato che era in noi!

Quindi, il peccato ci ha separati da Dio, ci ha resi ciechi, e ci ha destinati all'eterna condanna.

Dio ci ha salvati dai nostri peccati

Finora, abbiamo parlato delle conseguenze del peccato nella vita della persona. Si tratta di una persona ancora senza Dio, una persona che vive ancora nel proprio peccato.Dio ha mandato Cristo Gesù per salvare gli uomini dai loro peccati, e dalle conseguenze del peccato.
Nel Vangelo di Giovanni, Giovanni il Battista descrive ciò che Cristo avrebbe fatto:
"Il giorno seguente, Giovanni vide Gesù che veniva verso di lui e disse: 'Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo!'" (Giovanni 1:29 NRV)
"Ma voi sapete che Egli è stato manifestato per togliere i peccati; e in Lui non c'è peccato." (1 Giovanni 3:5 NRV)
Gesù Cristo è venuto per salvare DAL peccato, e dalle conseguenze del peccato. Senza Cristo, nessun uomo può liberarsi dal peccato con le proprie forze. Invece, chi viene a Cristo con tutto il cuore, tramite il ravvedimento e la fede, viene liberato dal peccato per mezzo della potenza di Dio.
Riguardo a noi che siamo stati salvati, eravamo peccatori, sotto condanna, destinati all'eternità senza Dio, ma Dio ci ha lavati, ci ha santificati, ci ha giustificati, nel nome del Signore Gesù Cristo, e mediante lo Spirito del nostro Dio. Che miracolo. Che opera meravigliosa, che salvezza.
Dobbiamo odiare il male.
Abbiamo già visto come dobbiamo vedere il peccato, ovvero il male, nel Salmo 97:
Voi che amate il SIGNORE, odiate il male! Egli custodisce le anime dei suoi fedeli, li libera dalla mano degli empi. (Salmi 97:10 NRV)
Voi che amate il SIGNORE, in altre parole, voi tutti che siete stati salvati per fede in Cristo Gesù, voi che amate il SIGNORE, odiate il male.
L'unico rapporto giusto che un vero credente può avere con il peccato è quello di ODIARE il peccato.
Non c'è spazio per una tregua con il peccato. Il peccato è in guerra contro di noi, per distruggerci, per allontanarci dalla via del Signore, per farci mancare tutte le meravigliose benedizioni di Dio. Non è possibile per un figlio di Dio fare compromessi con il peccato, perché il peccato ci fa solo del male. Chi fa il minimo compromesso con il peccato, sarà ferito dal peccato.
Immaginiamo di nuovo l'ex-tossicodipendente che ho descritto all'inizio. Come deve vedere la droga? Può fare qualche compromesso, senza subirne le conseguenze? Può prendere una dose ogni tanto, senza che la droga gli faccia del male? No, no, no! L'unica posizione che un ex-tossicodipendente può avere con la droga è quella di odiare la droga, totalmente.
Come colui che era sotto il potere della droga deve odiare la droga, così anche noi, che eravamo sotto il potere del peccato, dobbiamo odiare il peccato. Non esiste altra posizione.


Altri motivi per odiare il peccato

Abbiamo già considerato il male che il peccato ci ha fatto. Ci sono ancora tanti altri motivi per odiare il peccato. Consideriamone alcuni.
1) il peccato è stato la causa della sofferenza del nostro Salvatore, Gesù Cristo!
Quando un genitore vede il figlio che ama distrutto dalla droga, che posizione può avere verso la droga? Quel genitore può solo odiare la droga. Allora, quando siamo tentati, ricordiamo che il peccato, cioè, ogni peccato, è quello che ha mandato il NOSTRO Signore alla Croce. Allora, è giusto che odiamo il peccato, con tutto il nostro cuore.

2) il peccato sta portando i nostri cari al tormento eterno!
Come potremmo NON odiare il peccato, quando consideriamo che esso sta portando i nostri cari alla perdizione eterna! Tante persone che amiamo, ma che non sono salvate, sono sulla via della perdizione, e saranno tormentati giorno e notte per tutta l'eternità, a causa del loro peccato. Anche questo è un motivo per odiare il peccato!

3) il peccato è ancora attivo nella nostra vita, cerca di farci del male, e cerca di allontanarci dal nostro Signore e dalle sue benedizioni.
Anche se siamo stati salvati, il peccato è ancora attivo nella nostra vita, cerca l'occasione di farci del male, è in costante guerra contro di noi. Il peccato ancora in noi è il nostro grande nemico, e può farci ben più male di quanto possano farcene le persone. Dobbiamo imparare a riconoscere ogni peccato, e quando siamo tentati di giocare con esso, o di chiudere un occhio su qualche peccato, dovremmo ricordare che il peccato è il nostro nemico, e dobbiamo odiarlo.


Come si può odiare il peccato?

O cari, quanti motivi ci sono per odiare il peccato! Consideriamo ancora qualche versetto che ci aiuti a capire meglio come odiare il male, il peccato.
Salmo 34:14 Allontànati dal male e fa' il bene; cerca la pace e adoperati per essa.
Salmo 101:3 Non mi proporrò nessuna cosa malvagia; detesto il comportamento dei perversi; non mi lascerò contagiare.
Salmo 119:104 Mediante i tuoi precetti io divento intelligente; perciò detesto ogni doppiezza.
Salmo 119:163 Odio e detesto la menzogna, ma amo la tua legge.
Proverbi 8:13 Il timore del SIGNORE è odiare il male; io odio la superbia, l'arroganza, la via del male e la bocca perversa.
Romani 12:9 L'amore sia senza ipocrisia. Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene.
Da questi versetti, possiamo comprendere cosa vuol dire odiare il Male. Odiare il male vuol dire evitare qualsiasi contatto con il male. Vuol dire, non sopportare il male, in ogni sua minima manifestazione. Odiare il male vuol dire non tollerare il peccato. Dovrebbe darci un terribile fastidio, come l'eroina dà fastidio all'ex-tossicodipendente.
Attenzione: quando parliamo di queste cose, l'applicazione principale non è il peccato negli altri. L'applicazione principale è il peccato in NOI!Certamente, dobbiamo odiare il peccato negli altri. Però, il peccato negli altri non ci farà mai male quanto quello in noi.
Odiare il peccato vuol dire non sopportare alcun peccato nella nostra vita. È impossibile amare veramente Dio e seguire Dio e godere le benedizioni di Dio senza odiare ogni peccato nella nostra vita.
Al livello pratico dobbiamo riconoscere ogni nostro peccato come un male terribile.
Ciò comprende ogni tipo di peccato. Per esempio, dobbiamo odiare le bugie. Però, non solo le "grandi" bugie, ma anche le cosiddette "piccole" bugie, e anche il dire le cose in modo da far credere cose non vere, anche senza dire un bugia diretta. Questo comprende le esagerazioni, o il dire parole come "sempre", "mai", quando non è così. Gesù Cristo è la Verità, e Dio è il Dio della verità. Ogni bugia, di ogni tipo, ci allontana da Dio.

Odiare ogni peccato vuol dire odiare peccati grandi, come l'omicidio, il furto, la fornicazione e l'adulterio, e l'impurità in genere, ma non solo gli atti, ma anche nei pensieri e nel nostro modo di parlare.
Per esempio, Gesù ci spiega che secondo il metro di Dio, odiare è come uccidere. Rubare non è solo la rapina in banca, ma anche lavorare meno quando il datore di lavoro non è presente, o portare via una penna o altro oggetto dall'ufficio, non pagare l'IVA, ecc. Dobbiamo odiare ogni forma di peccato. La fornicazione non consiste solo negli atti sessuali, ma per una donna, è anche il vestirsi in modo da essere desiderata, e per un uomo, guardare una donna con desiderio.

Dio ci comanda di avere autocontrollo. Perciò, non avere autocontrollo è un peccato. Per esempio, è un peccato essere golosi, e quindi, dobbiamo mangiare con moderazione. Dobbiamo curare i nostri corpi, e non seguire i desideri della carne. Leggiamo 1 Corinzi 6:19,20 che dichiara: Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.
Ci è comandato di glorificare Dio nel nostro corpo. Dio ci ricorda che non apparteniamo a noi stessi. Allora, il nostro corpo non appartiene a noi. Non lasciamoci cadere nel peccato di prestare il nostro corpo a qualche peccato. Dobbiamo odiare, non solo avere dispiacere, ma odiare, qualsiasi peccato contro il nostro corpo, perché il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo.
Ci sono tanti peccati che riguardano il nostro modo di parlare. Per esempio, è un grave peccato lamentarsi o mormorare:
1 Corinzi 10:10 Non mormorate, come alcuni di loro mormorarono, e perirono colpiti dal distruttore.
Filippesi 2:14 Fate ogni cosa senza mormorii e senza dispute.
Il lamentarsi e il mormorare sono peccati che hanno mandato Cristo alla croce, e mandano tante persone alla perdizione eterna.
È importante odiare i peccati come l'invidia, e l'ira, e l'egoismo, e la pigrizia. Dobbiamo odiare questi peccati, per il male che fanno.
Ci sono tanti altri tipi di peccati, ma il punto principale è questo: quando riconosciamo un peccato nella nostra vita, non dobbiamo mai scusarci soltanto. Non dobbiamo mai limitarci a spiegare che siamo fatti così. Dobbiamo riconoscerlo come peccato, e dobbiamo odiare quel peccato. Solo odiando il peccato possiamo amare Dio.
Però, voglio dirvi subito che è difficile odiare il peccato. Siamo cresciuto nel peccato, siamo circondati dal peccato, e siamo ancora molto tentati dal peccato. Il peccato può essere difficile da odiare, perché è così comune, così normale intorno a noi.

Allora, per odiare il peccato, abbiamo bisogno di un'intima, costante comunione con Cristo. Una costante e intima comunione con Cristo, ci permetterà di odiare il male, e di amare Dio.
Quando viviamo in stretta comunione con Cristo, allora, cominciamo a vedere quanto il peccato è terribile. Se non camminiamo stretti a Cristo, allora, il peccato non ci sembrerà così terribile. Comincerà ad ingannarci. O che possiamo ricordare, e riconoscere, quanto il peccato è terribile! O che possiamo ricordare quanto male il peccato ha fatto a noi nel passato, e quanto male cerca ancora di farci. O che possiamo ricordare quanto male il peccato fa ai nostri cari. O che possiamo ricordare quanto male il peccato ha fatto al nostro Signore, Gesù Cristo. O che possiamo ricordare tutto questo per poter veramente odiare il nostro peccato.


Conclusione

NON odiare il proprio peccato è un invito al disastro nella propria vita. Ogni volta che non odiamo il peccato, ci esponiamo a delle conseguenze tristi, e terribili, e avremo un grande rimpianto. Il peccato è da odiare, ma soprattutto dobbiamo odiare il peccato che è in noi.
Ascolta: Se non vuoi una vita felice, se non vuoi la pace del Signore, se non vuoi onorare Dio, e perciò, se non vuoi la certezza di appartenere a Dio, NON odiare il peccato. Lascia il peccato in te, trova delle scuse, rifiuta di riconoscerlo come peccato.

Se invece vuoi una vita veramente felice; se vuoi vivere, e quando sarà il momento morire, avendo pace nel tuo cuore, se vuoi godere le meravigliose benedizioni del Signore, allora, odia il male! Se veramente ami il tuo Signore, Colui che si è sacrificato per te, allora, odia il male! Se vuoi onorare il tuo Signore, allora, devi odiare il male.

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La Maldicenza

La maldicenza

riflessioni bibliche sulla maldicenza e la gelosia

Mosè aveva un fratello e una sorella, Maria, la più anziana. Da giovane ella aveva vegliato sul piccolo Mosè (Esodo 2:4,7). Era una profetessa (Es. 15:20). Si sentì forse spodestata della sua influenza per il ritorno di Sefora (cfr. Es. 18:5 e Num. 12:1). Comunque coinvolse nel suo scontento Aaronne ed entrambi parlarono contro Mosè: « L'Eterno ha egli parlato solo per mezzo di Mosè? Non ha egli parlato anche per mezzo nostro? » (v. 2). La "moglie Cuscita" era un pretesto, il motivo profondo era la gelosia. Del resto Mosè era solo l'ultimogenito; suo fratello e sua sorella volevano ben credere che Dio avesse parlato per mezzo di lui, ma anche per mezzo di loro. A loro ripugnava il dover accettare l'influenza crescente che Dio conferiva al suo servitore, mentre avrebbero dovuto riconoscere il posto di autorità che gli era stato affidato.
Non è forse così, spesso, tra noi? Per gelosia o per dispetto, ci mettiamo a parlar male di tale o tal fratello, anche di un servitore del Signore. Ci si compiace nella maldicenza, nel riferire un male forse reale, ma con lo scopo di disprezzare agli occhi del proprio interlocutore colui che l'ha commesso. Si va anche fino alla calunnia, raccontando ciò che è falso, o fortemente esagerando. Il male prodotto è irreparabile. Dopo esserci umiliati davanti al Signore, potremo ben scusarci col nostro interlocutore (non con colui sul conto del quale abbiamo fatto della maldicenza o della calunnia, cosa che lo affliggerebbe ancor più) e pregarlo di dimenticare, ma nel frattempo il male si sarà già sparso e avrà fatto la sua opera. Tre cose, dice un proverbio arabo, non possono essere trattenute: la freccia che vola, la parola detta, il tempo passato. Giacomo avverte: « Se uno... non tiene a freno la sua lingua... la religione di quel tale è vana! » (Giac. 1:26). Pensiamo anche all'effetto prodotto sui bambini che troppo spesso sentono nella famiglia maldicenze e critiche.

Levitico 19:16 l'aveva precisato: « Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo ». L'apostolo Pietro ne sottolinea tutta la gravità: « Gettando dunque lungi da voi... ogni sorta di maldicenze, ... appetite il puro latte spirituale... se pure avete gustato che il Signore è buono » (1 Pietro 2: 1-3). Questo "se pure" non sembra forse mettere in dubbio che si possa aver gustato la bontà del Signore se ci si dà alla maldicenza? Questa è da principio concepita nel cuore, poi nei risentimenti che si nutrono contro l'uno o l'altro, o nell'importanza che si attribuisce a se stessi; poi il nemico sa suscitare l'occasione propizia per pronunciare la parola malvagia. Si vorrà far vedere che "si sa quella certa cosa"; troppo spesso, poiché si manca di soggetti di conversazione, si sparla degli altri. E tali "rivelazioni" sono come « ghiottonerie » (Prov. 26:22) per quelli che le ascoltano! « La lingua è un piccolo membro... un piccolo fuoco può incendiare una grande foresta » (Giac. 3:5).È fatta una promessa al Salmo 15 a colui che non maledice con la sua lingua: egli « dimorerà nella tenda dell'Eterno »: comunione benedetta col Signore di colui che ha vegliato sulle sue labbra. Davide supplicava: « Siano grate nel tuo cospetto le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore » (Salmo 19:14). Le risoluzioni e i buoni propositi esteriori non sono un soccorso sufficiente: la lingua non può essere domata. È l'essere interiore che deve essere cambiato, rinnovato, trasformato. Bisogna giudicare i pensieri malvagi che ci spingono a sparlare del nostro fratello, o anche a calunniarlo, quando sono ancora in noi.

Oggetto della maldicenza da parte del fratello e della sorella, Mosè tace. Ma « l'Eterno l'udì », e li convoca, tutti e tre, alla tenda di convegno; poi fa venire davanti a sé solo Aaronne e Maria. Egli prende la difesa del suo servitore, fedele in tutta la sua casa, col quale egli parla a tu per tu, e che vede la sembianza dell'Eterno: « Perché non avete temuto di parlar contro il mio servo, contro Mosè? E l'ira dell'Eterno s'accese contro loro... ed ecco che Maria era lebbrosa; Aaronne guardò Maria, ed ecco era lebbrosa ». La profetessa, che aveva cantato le lodi dell'Eterno, doveva essere, d'ora in poi, esclusa dal campo, e continuare così la sua vita, fino a quando la morte la libererà dalla sua orrenda malattia.
Quale tragedia! Dio non prende queste cose alla leggera. La coscienza di Aaronne e di Maria parla. Essi si pentono. Riconoscono il loro peccato, per il quale hanno agito stoltamente. Aaronne, benché sacerdote, non è in grado di pregare per sua sorella. Alla sua domanda pressante, Mosè, che per la prima volta nel nostro testo apre la bocca, senza alcun risentimento grida all'Eterno: « Guariscila, o Dio, te ne prego ». Ma la disciplina deve seguire il suo corso. Maria sarà guarita, a condizione però che porti « la vergogna per sette giorni », lasciata fuori del campo. Tutto il popolo ne soffre con lei e non parte finché Maria non è riammessa.

« Perché dunque non avete temuto di parlare contro il mio servo? ». Queste parole non risuonano forse anche alla nostra coscienza? Senza dubbio, ogni servitore del Signore ha i suoi mancamenti e le sue deficienze (Giac. 3:2); non è questa una ragione per metterle in evidenza e servirsene contro di loro. Al contrario, l'amore copre gli errori altrui; ne parla col Signore perché Egli corregga e guarisca; oppure direttamente con l'interessato se, in casi particolari, egli è condotto a farlo. Sparlare di servitori di Dio, di nostri fratelli, chiunque essi siano, non può che attirare la disciplina del Signore su noi stessi, ostacolando la comunione con lui, rendendo vano il nostro servizio, producendo aridità nell'anima, e dei frutti spesso molto amari.
Non dovremmo prendere molto più a cuore questo peccato di maldicenza che noi commettiamo con così tanta leggerezza? Non accogliamo più i commenti sfavorevoli che qualcuno ci fa, e rispondiamo come ha fatto un fratello ad uno che ne criticava un altro: "Vado a parlargliene"; e l'interlocutore subito lo pregò di non farlo! Nel giudizio di noi stessi, cercare le cause che ci hanno condotto a fare della maldicenza, giudicarle veramente davanti a Dio, e accettare, se occorre, la vergogna e la correzione necessarie.




(dal libro "Il cammino nel deserto", di Georges Andrè, edito da: Il messaggero cristiano)

Efesini 4:29 Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta.
Efesini 5:3,4 Come si addice ai santi, né fornicazione, né impurità, né avarizia, sia neppure nominata tra di voi; né oscenità, né parole sciocche o volgari, che sono cose sconvenienti; ma piuttosto abbondi il ringraziamento.
Matteo 5:37 Ma il vostro parlare sia: "Sì, sì; no, no"; poiché il di più viene dal maligno.
Colossesi 4:6 Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito con sale, per sapere come dovete rispondere a ciascuno.
Tito 2:7-8 presentando te stesso in ogni cosa come esempio di opere buone; mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, linguaggio sano, irreprensibile, perché l'avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire contro di noi.
Proverbi 12:18 C'è chi, parlando senza riflettere, trafigge come spada, ma la lingua dei saggi procura guarigione.

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Santa Chiara di Montefalco

LA VITA
S.Chiara della Croce nacque a Montefalco (Perugia) nel 1268 da una famiglia benestante. Era attirata fin da piccola a pregare e ad immedesimarsi nella contemplazione di Gesù bambino e della sua via crucis, anche perché la sorella Giovanna, maggiore di circa diciotto anni, le era d'esempio nella dedizione alla preghiera e nel "tenere solitario il cuore", e nel 1271 entrò con un'amica in un piccolo reclusorio costruito da papà Damiano poco fuori del paese. Chiara aveva sei anni quando volle entrare anche lei nel reclusorio e subito s'impegnò in lunghe preghiere, in penitenze e nei servizi comuni. L'esempio delle tre recluse e particolarmente di Giovanna e Chiara attirò nuove aspiranti, tanto che il reclusorio divenne del tutto insufficiente. Allora papà Damiano iniziò a costruirne uno più grande, in un luogo indicato dalla stessa Giovanna, dov'è l'attuale monastero di S.Chiara.
   
GRANDE PENITENTE
Chiara si offrì volontaria per chiedere l'elemosina: scalza, il volto velato, uscì una decina di volte, accompagnata da una Sorella, senza mai varcare la soglia di una casa, sempre ringraziando con un profondo inchino sia quando riceveva l'elemosina sia quando riceveva un rifiuto o un insulto. Chiara fu grande penitente, servendo Dio con digiuni e preghiere. Ma le sue penitenze erano esclusivamente motivate dalla sua continua comunione col Cristo della via crucis, fino a sentirla fisicamente, fino ad applicarla in tutte le sue esperienze anche fisiche. Essa si era formata sull'ammonimento della sorella Giovanna, la quale, all'inizio della loro esperienza comune nel recnel reclusorio, ammoniva Chiara che tenesse sempre la mente in Dio e nella passione di Cristo.

UNA REGOLA
Nel 1290 la comunità dovette scegliere una Regola e chiese e ottenne dal vescovo di Spoleto di adottare la Regola di S. Agostino, che da allora diviene la guida spirituale comunitaria della vita quotidiana, della preghiera comune, del lavoro, della correzione fraterna, dello spirito di povertà, di castità e di obbedienza, dell'interiorità e, in tutto e sopra tutto, della carità fraterna delle sorelle "esalanti dalla santa convivenza il buon profumo di Cristo, non come serve sotto la legge, ma come donne libere sotto la grazia".

LA PROVA
Chiara già da un paio d'anni era afflitta da una grave aridità: credeva di essere la peggiore delle creature, abbandonata da Dio e come disperata e fu così per undici anni. Alla fine del 1291 morì la sorella e Chiara, nonostante le sue preghiere e le lacrime, fu eletta abbadessa e fu subito e sempre madre e maestra delle Sorelle. Fu durante la Crisi, all'inizio del 1294, che Cristo le apparve portando una grande croce e le disse: "Ho cercato un luogo forte per piantare questa croce; qui e non altrove l'ho trovato, se vuoi essere mia figlia, devi morire sulla croce". Da quel momento sentì nel suo cuore sensibilmente e per sempre la croce.
Essa superò la prova col dono e l'esperienza dell'umiltà. Quanto questa fu profonda e semplice altrettanto lo furono i doni mistici e i doni di scienza e sapienza infusi nel suo cuore e nella sua mente. Benché illetterata diventò centro di forti decisive esperienze spirituali, ma anche bibliche e teologiche, di moltissime persone di ogni estrazione sociale e culturale, compresi teologi, santi e grandi peccatori.
E fu solo Chiara che intuì chiaramente l'errore mortale del francescano fra Bentivenga da Gubbio, capo dello "Spirito di libertà", un movimento pseudoreligioso in cui convivevano culture e istinti, mistica e lussuria. Tentò di attirare anche Chiara, ma essa lo smascherò e lo denunciò all'autorità ecclesiastica. Ma Chiara era anche tutta per i poveri, per i bisognosi nel corpo e nell'anima, per i perseguitati, per i giovani sbandati. Si adoperò, sia con la preghiera sia con interventi vari, per la pace spesso violata sia in Umbria che in Toscana. Chiara aveva molti doni straordinari ma specialmente durante la prova, imparò l'umiltà dalle cose che patì e quindi portò la sua croce dietro a Gesù senza mai voltarsi indietro, senza più bisogno di conforti umani.

LA MORTE
Morì verso le nove del 17 agosto 1308, lietamente: "Belglie, belglie, belglie vita eterna! Non mi si afà Signore, sì gran pagamento!" Le monache, decise a conservare il corpo, lo esenterarono e il giorno dopo, ricordando il ritornello di chiara "Io ajo Jesu Cristo mio crocifisso entro lo core mio", aprirono il cuore e vi scoprirono i "segni" della passione di Gesù, che nei giorni successivi furono esaminati da esperti civili e religiosi e ritenuti unanimemente miracolosi. Tra il 1317 e il 1318 si svolse il processo apostolico (486 deposizioni). Il processo fu ripreso nel 1724 e Chiara venne chiamata ufficialmente Beata, ma ancora una volta la causa si arrestò. Fu concluso solo nel 1881. La canonizzazione avvenne in S. Pietro l'8 dicembre 1881. Chi la incontra fa una singolare esperienza di fede e di carità e di consolazione come coloro che la conobbero e che testimoniarono.

PREGHIERA A SANTA CHIARA

Chiara,
Sorella e Madre,
che ci accompagni
nei sentieri di Dio
nella ricerca
della Bellezza e nell'Amore
che sempre è possibile
quando il cuore
è il centro dell'interiorità,
Insegnaci
a fare di questo nostro cuore
la Dimora del Signore
dove possa poggiare la sua Croce,
perché la nostra vita sia un Dono
per tutti e per la Chiesa,
che tu hai amato
e servito nella preghiera
che trasforma
a immagine di Gesù Cristo
e intercede presso il Padre.
Annunzieremo con te,
di buon mattino,
con timore e gioia grande,
che è Bella la vita del Cielo!
Che è Bello quanto il Signore ci dona!
Che è Bello lodare il Signore!
Amen.



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Santa Chiara di Montefalco

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I PERICOLI DELLA MAGIA

Intorno a noi assistiamo a un proliferare di maghi, stregoni, cartomanti, mentre le chiese si svuotano, la gente frequenta sempre più ambienti oscuri e il male viene seminato dappertutto. A questo bisogna porre freno, la ricerca dell’oscuro comporta grossi pericoli che solo un ritorno alla luce di Gesù Cristo può tenere lontano.
Che cosa offre il mercato dell’occulto?
Esso promette solo falsi legami amorosi, successo negli affari, malattie e persecuzione dei nemici.

Cosa si trova nella strada di Dio?

Una vita non priva di difficoltà, sacrifici, prove; tuttavia dopo tutto questo vi è la benedizione e la vita eterna. La magia non è altro che la contraffazione dello Spirito Santo di Dio. Chi pratica la magia agisce in intima collaborazione con lo spirito di Satana che ha tentato il primo uomo ed oggi si serve dei maghi per continuare a tentare gli uomini, facendo loro gustare falsi miraggi. Così esistono fatture per sciogliere matrimoni, per avvincere due persone totalmente estranee in un legame amoroso ecc....
I canali televisivi grondano di inserzioni pubblicitarie di vari maghi, stregoni e sciamani, tutti pronti a dichiararsi benefattori dell’umanità con filmati di persone guarite o recuperate alla vita.

Il Signore nella sacra Bibbia dice:

« Popolo mio non si trovi in mezzo a voi chi esercita la divinazione, il sacrilegio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroga i morti, perché chiunque fa queste cose suscita la collera del Signore... »
(Deuteronomio 18, 10-14).

 


Ogni volta che una persona, in caso di pericolo o in una disgrazia o per qualsiasi altra ragione, invece di rivolgersi a Dio, cerca l'aiuto di Satana o dei suoi demoni, oppure ricorre ai suoi metodi e artifici, si stabilisce con lui un patto. Per es.: la mamma che porta il figlio malato da un guaritore; la signorina che si fa fare le carte perché spera di sposarsi; l'uomo politico o il manager che si fa fare l'oroscopo e chiede al mago dove potrà riuscire nella sua attività (fino ad oggi quasi tutti i presidenti americani hanno aderito alla massoneria e hanno avuto il mago e il cartomante di fiducia); chi porta amuleti, portafortuna, ciondoli, feticci; chi presume di ricevere messaggi dall'aldilà tramite nastri magnetici, audiocassette, videocassette, ecc. anche in seno a falsi gruppi di preghiera; chi fa patti di sangue; chi assiste a sedute spiritiche; a messe nere o a culti esoterici; a riti orgiastici; ai riti del Voodoo, della Macumba, ecc.; commissionare agli stregoni le così dette fatture con l'intenzione di nuocere a terzi: fatture per sciogliere matrimoni, fatture per avvicinare due persone totalmente estranee con un legame d'amore, fatture per distruggere e condurre alla morte.
Molte di queste cose sono sotto l'insegna delle cose sacre (quanti maghi appendono nei loro studi immagini sacre e persino un diploma con la benedizione del Papa, carpita con l'inganno!). Talune sedute spiritiche s'inizia no e finiscono con la preghiera.
Ogni volta che l'uomo, se ne renda conto o no, ha stabilito un reale patto col diavolo. Ogni volta ha contratto un debito verso di lui, l'uomo è diventato il suo debitore. Senza neppure immaginare che il suo atto, apparente mente innocuo, possa avere simili conseguenze, egli ha accettato l'aiuto, la guarigione, la protezione di Satana e se ne rallegra senza pensare che tutto si paga. Satana ha però una buona memoria, egli non dimentica e attende il suo momento propizio per farsi pagare con stati di angoscia, incubi terribili, visite notturne di demoni; oppressione, malattie strane, inquietudine cronica, stato di angoscia, nevrastenia, propositi di suicidio, ecc. Contro queste influenze demoniache invano si cerca l'aiuto presso i medici, psicologi, psicanalisti, ecc.

Stiamo molto attenti a quelle persone che non sono sacerdoti e che dicono di togliere il malocchio e le fatture. Essi non hanno le mani consacrate come i sacerdoti e quindi non hanno potere contro il demonio e i mali malefici. Anzi, con le loro arti magiche sono al servizio di Satana per rovinare i figli di Dio.
Infatti quante persone si rivolgono al sacerdote esorcista dopo essere andate dai maghi dai quali non hanno ottenuto la guarigione dei loro mali, anzi li hanno peggiorati; ne abbiamo l’esempio di quella bimba uccisa dagli stessi genitori per consiglio del mago.
Quanti maghi appendono nei loro studi immagini sacre e perfino un diploma con la benedizione papale carpita con l’inganno, mai si trova l’immagine di san Michele Arcangelo, perché rappresenta la forza di Dio. Ogni volta che l’uomo ha stabilito un reale patto col diavolo, l’uomo diventa suo debitore.
Lontano dall’immaginare che il suo atto apparentemente innocuo possa avere gravi conseguenze, ma tutto si paga presto o tardi; difatti chi ricorre alla magia o a strumenti di stregoneria per liberarsi dai malefici vi otterrà solo dei benefici momentanei, ma poi il male ritorna più pesante perché porta con sé altri sette spiriti peggiori, rovinando l’intera famiglia.


Talismani, amuleti, abitini.

Un altro discorso importante riguarda i talismani e gli amuleti che i maghi vendono fino al costo di vari milioni. Un ex mago convertito da P. Leone, il noto esorcista di Andretta (Avellino), ha detto:
« Sapete perché un talismano costa 300 mila lire e magari un altro 800 mila lire? Perché il demonio per caricarli d’energia malefica ci obbligava a bestemmiare 300 volte la Madonna sul talismano da 300 mila lire e bestemmiare 800 volte Gesù o la Madonna su quello da 800 mila lire».

Immaginatevi un po’ cosa si mettono addosso certe persone!
Il guaio è che sono convinti che tali cose diaboliche li proteggano e pagano diversi milioni per portarli addosso!Nei cosiddetti « abitini », cuciti sempre con molta cura si è trovata addirittura polvere di ossa di morti! Forse dei sacrifici umani fatti in onore di Satana, nei periodi di luna piena.
Un altro importante discorso riguarda gli oggetti superstiziosi, purtroppo molto diffusi e che sono carichi di una grande potenza malefica.
Diffusissimo è il corno e il ferro di cavallo; molta gente ingenuamente pensa che li proteggano contro il malocchio. Non sanno invece che questi non solo non proteggono ma attirano fortemente forze negative e malefiche.Un sacerdote esorcista avendo fatto l’esorcismo a un giovane che teneva nascosto un cornetto d’oro no riusciva a liberarlo; quando si accorse che teneva al collo la catenella con il cornetto lo fece togliere e fu liberato.
Lo stesso discorso vale per gli altri oggetti di superstizioni come le mani a forma di corna, il gobbetto, i segni dell’ oroscopo, che, portati addosso, purtroppo sono molto diffusi, e più pericolosi quando sono regalati.Spesso queste cose diaboliche si portano accanto a una medaglia della Madonna o ad un Crocifisso nelle catenine che si portano al collo.
Gesù invece è stato molto chiaro; ci ha detto: « Non potete servire due padroni; o state con Dio o con Satana». Tutti questi oggetti diabolici vanno bruciati.
Se sono di oro, come capita spesso, portarli da un orefice, facendoli fondere così perdono ogni potere malefico; si faccia fare con lo stesso oro fuso una medaglia della Madonna o un crocifisso e poi portarli da un sacerdote per benedirli.

3. Cos’è il rock satanico:
È un altro mezzo che Satana usa per colpire i giovani. All’apparenza è musica, ma in effetti è strumento per lanciare messaggi così detti subliminali che incitano all’odio, alla sessualità sfrenata, ai disordini, a lottare contro ogni istituzione statale, religiosa e sociale.Il rock non è un passatempo inoffensivo, è una droga ancora più forte dell’eroina che avvelena la vita dei giovani. Il rumore assordante provoca sfinimento, panico, ostilità, narcisismo, fenomeni di allucinazione. Gli impianti di raggi laser, in certe discoteche, possono provocare la bruciatura della retina.
La musica rock da sempre ha rappresentato un punto di contatto diretto tra i giovani e le sette demoniache.
Gli ultimi fatti di cronaca dimostrano in maniera schiacciante che la musica rock può influenzare negativamente i giovani e spingere alla pratica del satanismo; lo conferma Davide Zoratti giovane satanista pentito di La Spezia: « Mi sono avvicinato al satanismo per colpa della musica rock che ascoltavo quasi dieci ore al giorno. Questo tipo di musica mi ha condizionato al punto che ripetevo come un automa ciò che i cantanti dicevano nelle canzoni (dal giornale «L' Attesa »).Oggi molti gruppi rock satanici cantano apertamente canzoni i cui contenuti incitano l’adorazione al maligno, al sesso, alla droga, ecc.

Nella canzone « Stairway to heaven » c’è questo messaggio:« Mio dolce satana solo tu mi hai tracciato una strada».Le riviste musicali italiane « Flach » e « Rumore » hanno addirittura pubblicato l’indirizzo della chiesa di satana in America.Famosi cantanti rock che hanno avuto grande successo per il mondo, sono finiti con una morte violenta.

Mezzi dl difesa contro gli influssi diabolici:1) Primo passo è un incontro con un sacerdote esorcista in fama di santità che con la confessione sacramentale fatta con tanta umiltà porterà sollievo all’anima tormentata ed è un sacramento.
2) Andare spesso a Messa, o almeno la domenica, e ricevere con amore e devozione l’Eucarestia.
3) La devozione alla Madre di Dio e Madre nostra, è importante recitare il Rosario tutti i giorni; satana in un esorcismo fu costretto ad affermare: « Dio ha dato a lei "la Madonna" il potere di scacciare, e lei lo fa con il Rosario. Esso è il nostro flagello».
4) Fare celebrare delle S. Messe con l’intercessione della Madonna e di S. Michele Arcangelo.
5) Portare addosso la medaglia della Madonna e il Crocifisso.
6) Usare l’acqua benedetta, il sale e l’olio esorcizzati con grande fede e preghiera, altrimenti si rischia di fare un magico uso e ciò sarebbe la cosa peggiore.
7) Fare penitenza: ad esempio digiuno a pane ed acqua, preghiera notturna, fare opere di misericordia. La carità copre la moltitudine dei peccati e il demonio è costretto a fuggire. Alcune malattie o disturbi possono essere misteriosi e vanno verificati da medici cristiani e da santi sacerdoti.
8) Liberaci o Signore. Sorga Dio, i suoi nemici si disperdano fuggano davanti a lui quelli che lo odiano.
Come si disperde il fumo, tu li disperdi; come fonde la cera di fronte al fuoco, così periscano gli empi davanti a Dio. (Salmo 67)

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MESSAGGIO STRAORDINARIO DI MEDJUGORJE DEL 5.08.2011

Messaggio straordinario di Medjugorje a Ivan 5/8/2011


Carissimi, ecco quanto Krizan ci ha riferito sull'apparizione avuta da Ivan il 5 Agosto 2011, sul Podbrdo alle ore 23.00:

La Madonna è venuta molto molto gioiosa e felice, è venuta con tre angeli. Appena arrivata ci ha salutato tutti col suo materno saluto: Sia lodato Gesù, cari figli miei! Poi ha detto:

"Cari figli, anche oggi in questa mia grande gioia quando vi vedo in tale numero, desidero invitare voi ed invitare tutti i giovani a partecipare oggi all'evangelizzazione del mondo, a partecipare all'evangelizzazione delle famiglie.
Cari figli, pregate, pregate, pregate.
La Madre prega insieme a voi ed intercede presso Suo Figlio.
Pregate, cari figli. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata."


Poi la Madonna ha pregato su tutti noi con le mani distese, in particolare sui malati presenti, ci ha benedetto con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto quello che abbiamo portato per la benedizione. Poi Ivan ha raccomandato tutti noi, i nostri bisogni, le nostre intenzioni, le nostre famiglie ed in particolare i malati. Poi la Madonna ha pregato in particolare sui giovani presenti. Poi se n'è andata in questa preghiera nel segno della luce e della croce col saluto:andate in pace, cari figli miei! Ivan alla fine ha detto che la Madonna invita tutti noi e tutti i giovani a partecipare all'evangelizzazione, a diffondere la Parola di Cristo e a portarla oggi nel mondo.
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Come Satana attacca le anime


Tratto dal commento alla genesi di Padre Dolindo Ruotolo

"Satana nel tentarci ha per fine, come egli stesso recentemente disse in Francia per bocca di un ossesso, di screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca d'influire nelle nostre cose, per turbare l'ordine della Provvidenza e per farcelo apparire illogico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente quando, noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti. Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza; cerca d'influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro la Divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come una oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo c'illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più prosperato chi mena una vita materiale e spensierata.

L'arte satanica è più sottile ed insidiosa di quello che possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto una forma a noi familiare in modo da non destare i nostri sospetti, e il più egli si serve delle leggi e dei fenomeni naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si diletta nel vedere le creature agitate ed impacciate nelle sue insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza, la carità, l'umiltà e la mansuetudine.

Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo. Non è a caso, per es., che certe immagini sacre riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana abbia una maggiore attrattiva. Satana cerca d'influire in tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio; così per es., negli stessi giornali cerca d'influire per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.

Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro, per screditare occultamente la Divina Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c'è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l'agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il ladro. E’ così che a volte a noi sembra quasi che gli oggetti dei nostro lavoro siano dispettosi, che un ago apposta non s'infili o ci punga, che apposta un martello ci percuota o sfugga dal manico, che apposta si rompa un oggetto o si alteri una vivanda. Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per il Santo Giobbe, per i suoi altissimi fini di amore, e perché la terra è l'ambiente delle attività di satana.

Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco, là dove non trova la Croce e Maria SS. che lo arretrino; tanti incendi, naufragi, scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i Popoli, può ubriacare gli uomini perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella raffica infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi alla Croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve (La Chiesa è come una fortezza vigilata, e satana non vi penetra senza timore, è come il madro che tenta il borseggio anche sotto gli occhi dei carabinieri, ma lo tenta con minore audacia e fugge ad ogni minaccia).

Per questo satana tenta a scompaginare, la stessa Chiesa, cerca avvilirne le membra col peccato, cerca dividerle dall'unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi scritti che satana lo spinse a ribellarsi e che gli suggerì d'abolire la Messa, di negare l'Eucaristia e di rinnegare la Madonna; questo empio eresiarca, confessa che satana s'intratteneva con lui e che aveva mangiato (sic !) con lui più di un quintale di sale, tanta era la frequenza con la quale lo assisteva nei pasti.

Noi viviamo spesso avvolti da spiriti maligni e non ce ne accorgiamo e ci facciamo vincere da essi con una facilità impressionante. Satana sceglie ogni via per farci del male e per giungere a screditare Dio innanzi a noi; ci spinge alla falsa pietà, ci illude con le false manifestazioni mistiche, c'induce a rovinarci la salute con la falsa penitenza, per poi farci sentire il peso delle nostre sofferenze; ci nasconde a noi stessi, perché non ci sveliamo ai nostri direttori spirituali, ci spinge persino alle false carità per intralciare il nostro cammino, per irretirci nelle cose temporali quando la nostra missione è spirituale. Così per gli Apostoli stessi la carità diventò un ostacolo alla propagazione dell'Evangelo ed alla preghiera, la forza di cui satana più teme, tanto che essi istituirono i Diaconi per sfuggire all’insidia diabolica.

Satana può sviare il cammino di Dio nelle anime facendo loro intendere che le sventure che le colpiscono sono un castigo divino; egli così le toglie dall'altare della loro immolazione e le getta nelle angustie del terrore, le arresta nelle loro voci di gloria per Dio, e le getta nel disorientamento e nell'ansietà. Satana a volte ci manda intorno persone moleste che ci lodano, persone sensuali che ci allettano, persone antipatiche che ci turbano; a volte disturba la nostra vita interiore con visite vane, con cicalecci che sembrano spirituali e sono inutili prolissità.

Satana soprattutto cerca staccarci da Maria SS., perché sa che il solo nominare Maria lo sconcerta e lo fuga; perciò può influire persino nelle devozioni, può darci un'effimera fiducia in un Santo, può incamminarci verso anime false o darci un fanatismo sterile per le anime veramente sante; egli è contento quando Maria è sostituita, preferirebbe veder canonizzato tutto il mondo e tutto, l'inferno, pur di veder dimenticata Maria. Per questo la devozione vera e costante alla Madonna lo sconcerta più di qualunque altra forza spirituale, perché la Madonna ha la missione di schiacciargli il capo. Con Maria, Regina di grazie, satana non può screditare Dio presso di noi, perché Maria è un raggio troppo grande della. divina bontà, è un raggio che fuga ogni tenebra e che ci fa sentire l'amabilità di Dio.

Satana cerca sottrarci al Signore facendoci operare naturalmente, in tutto penetra per toglierci l'intenzione della gloria di Dio, cerca carpire i primi momenti della nostra giornata, affinché ci alziamo per la fretta e non per amore di Dio, cerca prospettarci come male fisico una mortificazione e subito dopo ce la prospetta come un bene per farcela fare per nostro tornaconto. Così, per es., impedisce che un fumatore rinunzi al fumo per amore di Dio, ma in seguito glielo fa rinunziare per la preoccupazione che possa nuocergli la nicotina. Satana soprattutto cerca di farci impazientire, perché l'impazienza ci sottrae a Dio più di qualunque vizio, oseremmo, dire, più, della stessa impurità. In ogni vizio c'è infatti un lato umiliante che ancora ci accosta a Dio, ma nell’impazienza e nell'ira c'è l'orgoglio che si vuol fare ragione ad ogni costo, e dopo la raffica è l'orgoglio che ci vuol fare giustificare l'impazienza. Se, si nota, è assai difficile convincere un impaziente del suo difetto, e solo un'anima santa si umilia, quando è rimproverata d'ira o d'impazienza; ma anch'essa avverte quasi una ripugnanza ad accogliere in pace l’ammonimento, perché vorrebbe convincersi di avere ragione.

Satana per disorientarci da Dio, c’insidia anche con le devozioni e le penitenze che spuntano come funghi e sfumano come soffioni, per es., in una tribolazione assillante ci spinge ad atti di pietà esagerati, a penitenze pesanti ed insostenibili, a fioretti spirituali ai quali non può reggere sempre la natura, per poi farci sentire il disinganno di non essere stati esauditi nelle nostre preghiere, e sfiduciarci. E’ così che in certi momenti la nostra povera ed insidiata pietà cambia ogni due giorni, si muta facilmente, passa dalla penitenza al rilassamento, dalla vigilanza alla dissipazione, dalla preghiera all'oziosità. Satana fa in modo che noi possiamo dedurre da un'intensa applicazione alla pietà e da un'agitata serie di preghiere, che la preghiera è vana, che le cose avvengono naturalmente, che è vano sperare che mutino finchè non abbiano fatto il loro corso, e così ci toglie la Fede e ci agita nella disperazione. Per questo la Chiesa è tanto equilibrata e sobria in ogni manifestazione della sua vita; Essa ci fa fare la penitenza ma in un tempo stabilito, ci fa pregare, ma desidera più la costanza nella preghiera che un'intensità che stancherebbe la natura. Satana vuol farci perdere la fiducia dell'attesa, ci fa dimenticare che la preghiera calma, e continuata raggiunge lo scopo infallibilmente, e c'illude in una falsa e pesante pietà, che poi si muta in discredito per Dio.

Satana c'illude poi in tanti altri modi che è quasi impossibile sintetizzare: ci spinge alla fretta e nella fretta si diverte ad intralciarci l'attività per poi farci adirare. Si può dire, senza tema di esagerare, che la nostra ira è il divertimento di satana, è la soddisfazione della sua malignità, come lo è per tante anime volgari, le quali godono nel vedere i litigi, e si divertono nel sentire le esplosioni dell'ira di chi è tormentato dagli altri. Satana ci spinge: alle minuziose cavillosità per le quali la vita diventa pesante, perché si diverte vedendoci impacciati nelle panie umane e sottratti alla fiducia che dobbiamo avere in Dio. Satana ci turba nelle ansietà della vita materiale e ci fa pensare sempre al futuro per agitarci e sottrarci all'abbandono pieno in Dio. Ci turba con l’avidità delle ricchezze, e poi si diverte a non farcele godere spingendoci all'avarizia; ci turba con le miserie della gola, per tentare di moltiplicare i nostri desideri materiali e renderci infelici; ci prostra con le oziosità dell'accidia, c'invelenisce con le miserie dell'invidia, ci oscura con le tenebre dell'errore, ci sottrae a Dio con le illusioni della vita, e negli orrori dell'impurità ci fa concepire persino un'avversione funesta contro di Lui.

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