" MAGGIO,IL MESE DELLE GRAZIE"

Ecco finalmente tornato il mese della bella Mammina»: così scrisse una volta san Pio da Pietrelcina all’inizio del mese di maggio.
Proprio così. E da secoli, ormai, che il mese di maggio è il mese di Maria per eccellenza, il mese della «bella Mammina».
E il mese più bello dell’anno per lo splendore primaverile che lo riveste; per questo è consacrato a Colei che la Chiesa canta e loda come Tutta Bella.
E il mese in cui sbocciano fragranti le rose nel tepore della ridente natura; per questo viene consacrato a Colei che la Chiesa esalta come Rosa Mistica.
«Mese di maggio - così il papa Paolo VI - Noi ricordiamo la letizia infantile con cui andando a scuola, porlavamo Fori per l’altare della Madonna: lumi, canti, preghiere e ‘foreIri” davano gioconda espressione alla devozione verso Maria Santissima, che ci appariva allora come la regina della primavera, primavera della natura e primavera delle anime».
 
Il mese delle grazie 
 
Maggio È: chiamato anche il mese delle grazie e delle glorie di Maria, perché in questo mese si ricevono copiose grazie, celebrando le glorie della Madre e Regina universale.
Anzi, soprattutto per i frutti spirituali che produce, il mese di maggio canta le più alte glorie di Maria Corredentrice e Mediatrice di ogni grazia.
Sono grazie di ogni sorta che Ella dona amorosamente a chi celebra questo mese.
Grazie di progresso spirituale, di rinnovamento di vita, di conversione; grazie temporali per la salute, per il lavoro, per gli studi, per la sistemazione, per la famiglia.
Quante grazie in questo mese benedetto! Tanto più che esso si chiude con la festa dolcissima della Madonna delle grazie.
Chi di noi non ha bisogno di grazie? San Massimiliano M. Kolbe, per aiutare il fratello travagliato da pericolose angustie spirituali e materiali, non trovò rimedio più efficace che raccomandargli con premura di fare il mese di maggio; e gli mandò libretti utili a fargli seguire il mese mariano giorno per giorno.
 
Un mese di maggio… per sbaglio.
Un giovane ebreo, Ermanno Coen, trovandosi a Parigi per studiare musica, si era dato al gioco e alla dissipazione. Bisognoso di denaro per soddisfare le sue brutte passioni, trovò un posto di suonatore d’organo  nella Chiesa di Santa Valeria, per tutto il mese di maggio.
Le prime sere egli suonava con totale indifferenza, da semplice mestierante. Ma senza volerlo, stando lì era costretto a sentire le prediche che ogni sera si tenevano  sulla Madonna. Di sera in sera, ascoltando, il suo spirito cominciò a turbarsi e il suo cuore a commuoversi.
Alla fine del mese di maggio pensò seriamente di prepararsi al Battesimo per diventare cattolico.
E poco dopo si fece battezzare in quella stessa Chiesa. Insieme, ebbe il dono della vocazione religiosa; divenne religioso carmelitano e morì in concetto di santità. Quante grazie da quel mese di maggio fatto fortuitamente!
 
Per la Chiesa intera
Fare il mese di maggio, quindi, è accumulare grazie, è risolvere problemi o situazioni dolorose, è ottenere il patrocinio della Divina Madre.
Per questo la Chiesa, i Pontefici, i Santi, hanno tanto raccomandato di celebrare con devozione il mese mariano.
Il papa Paolo VI nel 1965 pubblicò una Lettera Enciclica sul «Mese di Maggio» per riaffermare espressamente che la Chiesa lo considera il mese più fecondo di preghiera e di grazie celesti per tutti i bisogni dell’umanità e della Chiesa.
«Appunto perché il mese di maggio porta questo potente richiamo a più intensa e fiduciosa preghiera, e perché in esso le nostre suppliche trovano più facile accesso al cuore misericordioso della Vergine, fu cara consuetudine dei Nostri Predecessori scegliere questo mese consacrato a Maria, per invitare il popolo cristiano a pubbliche preghiere, ogni qualvolta lo richiedessero i bisogni della Chiesa o qualche minaccioso pericolo incombesse sul mondo».
 
Facciamolo bene
Non perdiamo questa grande occasione di grazia. E cerchiamo di non farla perdere neppure ad altri. Invitiamo i nostri cari e sforziamo i nostri amici a partecipare alle funzioni del mese mariano. La Madonna non rimanderà nessuno a mani vuote.
Ricordiamoci che Ella stessa, apparsa con le mani che proiettavano fasci di raggi luminosi, disse a santa Caterina Labouré: «Questi raggi sono il simbolo delle grazie che io spargo sopra le persone che me le domandano». E santa Caterina Labouré - sull’esempio di san Filippo Neri, san Camillo, sant’Alfonso de’ Liguori e di tanti altri santi - voleva che soprattutto nel mese di maggio si intensificasse la preghiera mariana, l’umile ricorso a Colei che siede sul «trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia nel bisogno» (Eb 4,16).
Ricorriamo alla Madonna ogni giorno di questo mese con la recita devota del Santo Rosario, di questa preghiera mariana che il papa Paolo VI considerava e chiamava «compendio di tutto quanto il Vangelo».
Soprattutto durante il mese di maggio, san Benedetto Giuseppe Labre si faceva vedere con due corone del Rosario: una al collo e l'altra in mano; così cercava di invogliare tutti a recitare il Santo Rosario, che è catena di grazie e benedizioni.
Ai piedi di Maria, troviamo la sorgente di ogni grazia e santità.

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