Guarda la stella, invoca Maria
"O tu che, nelle vicissitudini, più che di camminare per terra
hai l'impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani,
se non vuoi finire travolto dall'infuriare dei flutti,
non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella!
Se insorgono i venti delle tentazioni,
se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella invoca Maria.
Se vieni travolto dalle onde della superbia, dell'ambizione,
della mormorazione, dell'invidia e della gelosia:
guarda la stella, invoca Maria.
Se l'ira, l'avarizia, la concupiscenza
scuotono la navicella della tua anima: guarda Maria.
Se, turbato dalla gravità dei tuoi peccati,
confuso per le brutture della tua coscienza,
atterrito dal rigore del giudizio, stai per venire risucchiato
dalla tristezza e dall'abisso della disperazione,
pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle difficoltà e nei momenti di incertezza:
pensa a Maria, invoca Maria.
Abbila sempre sulla bocca,
abbila sempre nel cuore,
e se vuoi ottenere l'aiuto della sua preghiera
non tralasciare di imitarne gli esempi.
Seguendo lei non andrai fuori strada,
pregandola non dispererai
pensando a lei non sbaglierai.
Se ella ti sostiene non cadrai,
se ella ti protegge non avrai nulla da temere,
se ella ti guida non ti affaticherai,
se ti sarà favorevole giungerai alla meta e così potrai sperimentare tu stesso quanto giustamente sia stato detto:
«e il nome della vergine era Maria»".
( San Bernaro), Opera, vol. IV, brano preso dalla raccolta
"Testi Mariani del Secondo Millennio", Città Nuova )
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