PAROLE DI MADRE TERESA DI CALCUTTA

Portate l'amore in casa vostra, perché è questo il luogo dove deve cominciare il nostro amore reciproco. 
Gesù disse di amarci gli uni gli altri. Non disse di amare il mondo. Disse di amarci gli uni gli altri: proprio qui mio fratello, il mio vicino, mio marito, mia moglie, mio figlio, i vecchi. 
Per diffondere la gioia è necessario avere la gioia nella propria famiglia. La pace è la guerra cominciano nel proprio focolare. Se veramente vagliamo la pace nel mondo, amiamoci innanzi­tutto gli uni gli altri nella famiglia. 
Il semplice fatto che Dio abbia collocato una certa anima sulla vostra via è un. segno che vuole che voi facciate qualcosa per lei. 
Le persone che si amano a vicenda in maniera reale, vera e piena, sono le più felici del mondo, e noi lo constatiamo in mezzo alla nostra gente così povera. Amano i figli e amano la loro casa. Possono possedere assai poco, forse non hanno nulla, eppure sono felici. 
L'amore; perché sia autentico, deve arrivare, prima che a ogni altro, a chi sta più vicino a noi. 
Ogni volta che viaggio in Europa o in America, mi colpisce molto l'infelicità della gente. L'abbondanza di ricchezze materiali coesiste con un'autentica carenza di valori spirituali. 
Se nella vostra famiglia vostro figlio o vostra figlia hanno com­messo qualche errore, perdonateli. 
La cosa principale è questa: cercare di far sì che in casa propria regnino l'amore e la comprensione. 
E' facile amare quelli che vivono lontano. Non sempre lo è amare quelli che ci vivono accanto. E’ più facile offrire un piatto di riso per saziare la fame di un bisognoso che confortare la solitudine e l'angoscia di uno che non si sente amato nel focolare che condividiamo con lui.
Come potete amare Dio che non vedete, se non amate il vostro prossimo che vedete, che toccate, con cui vivete? 
Come dice San Giovanni: "Se ami Dio, se dici di amare Dio e non ami il prossimo, sei un mentitore". Per questo, voi ed io, rivolgiamo subito lo sguardo alle nostre famiglie, dato che l'amore comincia dal nostro focolare. 
Poiché non possiamo vedere il Cristo, non possiamo esprimergli il nostro amore. Ma il nostro prossimo lo vediamo, e possiamo fare per lui ciò che vorremmo fare per il Cristo se fosse visibile. 
Forse nella nostra stessa famiglia vi è qualcuno che si sente solo, che è in stato di sommo disagio, che si sente angosciato, e que­sti sono momenti difficili per ciascuno. Noi siamo li, presenti? 
Non abbiamo più tempo per guardarci in faccia, per scambiar­ci un saluto, per dividere insieme un momento di gioia, e meno ancora per essere quello che i nostri figli attendono da noi, quel­lo che il marito attende dalla moglie e la moglie attende dal mari­to. E così apparteniamo ogni giorno meno alle nostre famiglie.
Per spargere gioia, è necessario che nella famiglia regni la gioia. 
Credo che il mondo oggi sia sconvolto e soffra tanto perché nei focolari domestici e nella vita familiare c'è veramente poco amore. Non abbiamo tempo per i figli; non abbiamo tempo. per rallegrarci a vicenda. 
Non accontentiamoci di dare del denaro. Il denaro non basta, perché uno se lo può anche procurare. La gente ha bisogno del vostro cuore, ha bisogno di un po' d'amore. Perciò irraggiate amore ovunque andate e anzitutto nella vostra propria casa. Amate i vostri figli, vostra moglie o vostro marito, il prossimo che abita accanto a voi.

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