Il Sorriso di Dio
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L'uomo al Padre:

Andrò da Tua Madre, Lei è la Madre; mi prostrerò ai suoi ginocchi e l'invocherò coi nomi più dolci e più teneri che mi farò suggerire da Tuo Figlio, e Lei non potrà reggere. Prima fremerà per l'orrore e poi sarà vinta dall'amore.

Maria, ti prego, Madre mia, fa' presto, altrimenti il figlio tuo non regge e muore prima che tu possa liberarlo.
Ma Lei, calma e decisa, quasi imperturbabile ormai, continua il suo lavoro finchè non resto nudo, ricoperto solo della mia pelle, di quella pelle che ricevetti da bambino quando uscii dal seno di mia madre. Mi guardo: sono sconosciuto a me stesso; ma Maria non indugia e non permette che io indugi in ripiegamenti o ripensamenti, prende un abito che aveva sul suo braccio e mi riveste. E' luminoso e splendente, ma quale non è la mia meraviglia quando mi accorgo che è simile al Suo, sembra quasi non ci sia differenza: mi ha rivestito di Sè.
Una Luce mi penetra tutto e mi aiuta a comprendere: Maria, rivestendomi di Sè, mi ha riconosciuto qual figlio e sorride felice.
In quel momento mi accorgo di non essere solo: in me, uomo, è tutta l'umanità redenta, affidata a Maria ai piedi della Croce e salvata dal Suo Amore di Madre.
La Madre, finalmente, può accompagnare il figlio dal Padre.
Oh sì, Madre, conducimi da Lui, da Lui sono uscito ed a Lui voglio ritornare; ma prima, Ti prego, insegnami ad amare del Tuo Amore perchè soltanto così potrò essere il sorriso del mio Dio.
Il dialogo termina col "sì" di Maria, l'eterno "sì" di Dio.
Oh Maria, insegnaci a dire di sì;
possa essere la nostra vita intessuta di un unico molosillabo;
quello che Tu pronunciasti prima di venire al mondo
obbedendo a un disegno di Dio,
e quello che continui a pronunziare istante dopo istante
perchè si realizzino i disegni di Dio su ogni uomo!"
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