LA MISERICORDIA DI DIO NON TI GIUDICA MA TI AMA

Gesù non chiede mai: «Da dove vieni?», ma sempre: «Dove vuoi andare?».

Cari amici quella che può sembrare una frase fatta nasconde una profonda teologia, una nuova antropologia e in modo particolare la speciale pedagogia di Dio.
Nel Vangelo appare chiara innanzitutto una radicale distinzione che Gesù fa tra il peccato e il peccatore.
Il peccato è ciò che allontana dalla Comunione con Dio e con i fratelli ma il peccatore in quanto battezzato e ancor prima uomo è "pieno" comunque della sua indistruttibile dignità di figlio di Dio. Quando nel testo della Genesi Dio crea l'uomo "a Sua immagine e somiglianza" si vuole esprimere un rafforzativo più che un concetto proprio perché la lingua ebraica sottolinea il superlativo o l'importanza di una affermazione ripetendo due volte lo stesso aggettivo o la stessa considerazione: come a dire "veramente l'uomo è immagine di Dio!".
Tuttavia la sacra scrittura vuole esprimere un altro significato ben sviscerato dalla teologia dei Padri, e cioè, che l'uomo, in quanto creatura libera si autodetermina e si rende libera in senso operativo e ontologico nel seguire il suo cuore (sede della legge di Dio) e nel seguire la persona di Gesù Cristo e la Sua Chiesa.
La somiglianza, infine, è l'adesione libera e piena dell'uomo al volere di Dio, volere fatto carne nella persona di Gesù Cristo. La somiglianza dunque è l'esplicitazione storica della pienezza e della bellezza dell'immagine.
Questa immagine non è cancellata da nessun peccato e l'inferno non è altro che l'estremo atto d'amore di Dio che rispetta il fatto che non vuoi essere ciò che sei; lasciandoti "libero" di dissociare radicalmente l'immagine dalla somiglianza.
Ecco perché Gesù non ti giudica in quanto persona ma ti ricorda sempre ciò che sei e ciò che puoi diventare; questo non per costrizione ma con una proposta... "se vuoi..".
Noi siamo spesso ben più puristi di quanto dovremmo scandalizzandoci del peccato altrui, e, quel che è più grave, soprattutto del nostro.
In tal modo infatti (non perdonandoci, non accogliendo il perdono di Cristo) obnubiliamo la nostra capacità di giudizio.
Leggiamo dai giornali molte brutture  che ci avvelenano l'animo e ci fanno prendere posizione, ma purtroppo non la posizione di Gesù.
"Se aveste capito cosa significa - Misericordia Io voglio - " ricorda Gesù ai farisei... Ma cosè la misericordia? E' un atteggiamento da deboli, da sconfitti come ci hanno ricordato continuamente i maestri del sospetto?
In ebraico la misericordia si esprime con un termine "HESED" che significa viscere d'amore per spiegare l'amore di Dio per l'uomo a partire dall'analogia dell'amore viscerale, unico e materno, della madre per il proprio figlio. Ecco Dio ti ama così, qualunque cosa tu abbia compiuto, nei fatti o nelle omissioni.
Dio chiama per nome il peccato, quella strada e quella scelta maligna che hai percorso ma ti ricorda che tu sei ben più prezioso di qualunque peccato.
Leggendo il commento di alcune giornali ho letto una deformazione puritana operata dalle testate giornalistiche sulle parole del Santo Padre: "Mi vergogno dei preti pedofili"... ma il Papa non ha mai detto questo ma piuttosto "noi tutti proviamo un profondo senso di tristezza e di vergogna..."; come se il Santo Padre (come vicario di Cristo e come rappresentante della intera comunità ecclesiale) fosse calato profondamente nel dramma di quelle vite ferite per sempre dalla violenza affettiva e sessuale (e nel dramma delle loro famiglie), ma anche, dunque, nel dramma di quei sacerdoti responsabili di quell'abominio.
In sostanza il Santo Padre non prende distanza da nessuno; né dai feriti e né da chi ha terribilmente ferito (perché sono tutti suoi figli proprio perché figli di Dio) ma dal peccato in quanto tale.
Anzi se ne fa carico come cosa propria con compassione e sgomento. Questa è la misericordia; la compassione amorosa di farsi carico nell'intimo della miseria umana che oscura la sua ineludibile grandezza. Non scorderò mai quel passo della vita di S. Francesco in cui un giorno il santo passeggiava con fra Masseo, il più nobile e bello del gruppo dei frati il quale si chiedeva insistentemente e con una punta di invidia: "perché tu; perché la gente viene dietro a te! Non sei né bello, né nobile, né hai un bel parlare... eppure..". E Francesco, passato sotto il vaglio storico dell'azione dello Spirito, ripetè: "perché il Signore non ha trovato nessuno più peccatore sulla terra su cui manifestare la Sua misericordia!". Ecco la risposta del Santo amato da tutti ma così poco conosciuto... una risposta di radicale autocoscienza; come a dire: "caro fra Masseo dietro ogni peccatore, anche il più abominevole che c'è sulla terra, qualunque cosa egli abbia potuto fare io sono potenzialmente peggio di lui ed è solo la grandezza amorosa e misericordiosa di Dio che mi ha protetto perché il mondo sappia che Egli ama visceralmente sempre e comunque; in qualunque dramma, in qualunque bruttura, in qualunque scandalo e soprattutto nel mio scandalo perché io mi faccia prossimo e non giudice!".
Una risposta che responsabilizza, quella di S. Francesco, che mi responsabilizza nel ricordare a me e al fratello cos'è il peccato ma soprattutto la grandezza della mia dignità.
Già! Il giudizio sulla persona prende le distanze; il giudizio sulla situazione e sul peccato responsabilizza e crea vicinanza col ferito e con il ferente. Ma per questa libertà interiore tanto è il cammino di autocoscienza nello Spirito che bisogna fare... anche se comincia da un piccolissimo passo... quello che io posso fare nella coscienza, ora, nel fatto dell'amore di Dio per me; nonostante tutto. Già K.G. Jung circa 800 anni dopo scriveva così ad una sua amica credente:
“Accettare se stessi sembra molto semplice, ma le cose semplici sono sempre le più difficili...l’arte di essere semplici è la più elevata, così come accettare se stessi è l’essenza del problema morale e il nocciolo di un’intera visione del mondo...ospitando un mendicante, perdonando chi mi ha offeso, arrivando perfino ad amare un mio nemico nel nome di Cristo, do prova senza alcun dubbio di grande virtù...quel che faccio al più piccolo dei miei fratelli l’ho fatto a Cristo!!!.. MA SE IO DOVESSI SCOPRIRE CHE IL PIÙ PICCOLO DI TUTTI.. IL PIÙ POVERO DI TUTTI I MENDICANTI, IL PIÙ SFACCIATO DEGLI OFFENSORI, IL NEMICO STESSO, È IN ME, CHE SONO IO STESSO AD AVER BISOGNO DELL’ELEMOSINA DELLA MIA BONTÀ, CHE IO STESSO SONO IL NEMICO DA AMARE, ALLORA CHE COSA ACCADREBBE?... Di solito assistiamo in questo caso al rovesciamento della verità cristiana, allora scompaiono amore e pazienza, allora insultiamo il fratello che è in noi, allora ci condanniamo e ci adiriamo contro noi stessi, nascondiamo agli occhi del mondo e neghiamo di aver mai conosciuto quel miserabile che è in noi, e se fosse stato Dio stesso a presentarsi a noi sotto quella forma spregevole, Lo avremmo rinnegato mille volte prima del canto del gallo”.
Per questo Gesù non ti giudica e non ti chiede da dove vieni... ma chi vuoi essere e dove vuoi andare? Ti chiede se vuoi IL SUO AMORE UNICO PER TE! Ti dona, disarmato la Sua Signoria nella tua vita....
Ti chiede: "quanto vuoi amare?" Ed ancora, come nella Genesi, : "dov'è tuo fratello?"

2 commenti:

Grazie Melissa per questo post molto bello e sapiente. Infatti noi siamo tutti figli di Dio fatti a sua immagine, perciò Gesù è venuto per tutti. Chi ha la grazia di essere battezzato, ha il dovere di far fruttare questo talento, non amando solo quelli che fan parte del cerchio, ma tutti indistintamente senza porre barriere di razza o religione. Come consigliera della mia parrocchia ho aderito al progetto: vai nelle case a portare soccorso morale ai fragili, ammalati, e l'aiuto per soccorrere ai bisogni delle persone sole. In questo nostro quartiere abbiamo persone di tutte le razze e non pochi sono abbastanza violenti, ma con l'amore e la carità, un poco alla volta si è riusciti ad avvicinare questi fratelli appartenenti a diverse etnie. Giovanni Paolo II è stato l'immagine di Gesù. Ha visitato le genti, ha parlato loro di Gesù, dei loro diritti fondamentali, ha chiesto perdono per gli errori che la Chiesa ha fatto nel passato. Tutti noi siamo fragili, pecchiamo in continuazione, ma il grande sacramento che Gesù ci ha lasciato, non ci deve far temere, perchè ogni volta diventiamo dentro il confessionale dei figlioli prodighi. Quale dono ci ha lasciato Gesù!!!
Lode a te Padre Onnipotente, Onore al Figlio e allo Spirito Santo. Amen
Grazie, Dio ti benedica, Enza

Grazie a Dio cara Enza, che ci dona continuamente la sua infinita Misericordia a Lui che è la Via la verità e la Vita!

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